- Fabrizio Baldi Marco "in teoria" la civiltà etrusca scompare "ufficialmente" con la morte di Claudio, l'autore dei Tyrrhenika. Ma guardacaso, nel 410 con Roma sotto assedio di Alarico, Prisciano il prefetto di Roma pensa tra le varie soluzioni anche a far celebrare un rituale a dei Sacerdoti Etruschi. Si era sparsa la voce che tale rituale (sul quale sicuramente gli amici mi sanno dare maggiori ragguagli) avesse salvato Narnia-Narni da un attacco dei barbari. Fu l'allora Vescovo di Roma a proibire rituali pagani in Roma, poi arrivò Alarico e fece quel che fece. In tutto il basso medioevo, ma in special modo dopo che Costantino col suo Editto proibì ogni rito pagano ed impose il Cristianesimo come Religione di Stato, nelle terre d'Etruria vi fu sempre un certo qual fermento anticlericale. I Dolciniani nella diocesi di Roselle, i Càtari attorno al Lago di Bolsena. E proprio attorno al Lago, Romolo Staccioli ci fa notare come sia stranamente presente una omogenea venerazione per figure femminili di Sante, Santa Marta a Marta, Santa Margherita a Montefiascone, Santa Cristina a Bolsena, Santa Elisabetta a Gradoli. A Marta esiste ancora oggi la solenne festività della Madonna del Monte (anzi dovrei aver scritto un documento a tal proposito) che è una festa di indiscutibile sapore pagano, con carri totemici, offerte alla Vergine dei prodotti della terra, le 4 categorie di lavoratori classici, i Villani (Contadini), i Bifolchi (Bovari, Mandriani), i Casenghi (i Proprietari Terrieri) ed i Pescatori, realizzano delle immagini sacre con fiori, frutti, semi. Questo è un tipico rituale di ringraziamento alla Dea Madre diffuso in tutto il mediterraneo. Grazie all'amico Giovanni Romano abbiamo trovato una banca dati di epigrafi latine. Un paio di queste, ritrovate presso Visentium, parlavano di offerte alla Dea Fortuna Vesentina (che gli Etruschi chiamavano Urcla, la Dea del Lago), e di un rituale caratterizzato da un banchetto pubblico a base di ciambelle rituali e vino. Ebbene le Ciambelle sono l'offerta votiva principale alla Madonna del Monte. C'è un filo diretto coi nostri Padri che non si è mai spezzato....
- Fabrizio Baldi Cecilia Marchese è molto facile trovare nella zona del Lacus Tarquiniensis qualche anziano, tutt'oggi, che è in grado di praticare delle tecniche che non posso che definire "sciamaniche" a base di erbe ed altri rimedi naturali. Certo c'è pure qualche cialtrone (Striscia tempo fa ne beccò uno), ma è una cosa molto diffusa, che si tramanda di padre in figlio oppure di madre in figlia. Nella Tuscia è una cultura celata gelosamente ma estremamente diffusa, e trimillenaria....
- Fabrizio Baldi Maria Letizia Verola io faccio delle considerazioni che ribadisco sono molto spontanee, e non faccio mistero delle mie lacune, anzi uno dei motivi per la fondazione del gruppo è principalmente trovare persone esperte come molti di voi per saperne molto di più. Però come dici tu il concetto "trinitario" è molto arcaico. Del resto la Triade Capitolina è mutuata come dicevo da quella Etrusca. Non so se vi fosse un'equivalente importanza del concetto trinitario presso i greci. Quel che so da Graves è che esistono delle Triplici manifestazioni di alcune istanze come Diana, Ecate e Selene, "epifanie" lunari. Ma questo credo sia Mediterraneo più che Indoeuropeo, forse Semitico.
- Leonardo Gherardini Meno di un migliaio di anni, ma certamente nel 1200 gli Etruschi erano pressoche invisibili nel dibattito culturale. Bisogna aspettare almeno la seconda metà del 1500 perché rinascesse l'interesse per gli Etruschi. Quello che immagino si chieda Fabrizio è se era rimasta una specie di influenza culturale degli Etruschi sotto pelle. E' interessante l'analogia tra oltretomba dantesco e l'importanza che l'oltretomba aveva nella cultura etrusca. Come è davvero singolare che Dante scelse come mentore proprio un pagano come Virgilio di origini etrusche.
- Fabrizio Baldi Vabbè Marco, "non vuol dire nulla" è la classica frase lapidaria un tantinello dogmatica, sei un ragazzo intelligente, mi piace che tu faccia il bastian contrario perchè uno che dia le pungolate ci fa pure bene, però prima di essere categorici, contiamo fino a dieci, come diceva un bravo filosofo ad un bravo condottiero
- Fabrizio Baldi Bravo Leonardo Gherardini hai espresso molto meglio il concetto che sottoponevo agli amici.
- Paolo Melissi Il discorso è molto affascinante. L'idea che in qualche modo la cultura etrusca sia sopravvissuta o tramandata, insomma. ciò, soprattutto parlando di una dimensione sacra o religiosa può avvenire in due casi: sopravvivenza nascosta della forma religiosa o assorbimento culturale da parte del dominatore. di per certo roma ha fatto sua la tradizione etrusca, l'ha inglobata ed elaborata
- Fabrizio Baldi Ok nella Toscana Medievale c'erano i Longobardi, bisogna vedere quanto la Toscana è stata Longobardizzata. Un aiuto ce lo danno anche test genetici a cui sono stati sottoposti alcuni abitanti della Toscana. Ehm scusate vado a pranzo.
- Fabrizio Baldi Infatti Paolo Melissi quello che cerco di dire è, se, quanto, e quale è il retaggio che è sopravvissuto nel corso dei secoli del medioevo, prima della "riscoperta ufficiale". A mio avviso c'è un sottobosco popolare che è il principale testimone di un retaggio molto forte che si è tramandato da epoca Etrusca, o forse anche antecedente.
- Fabrizio Baldi Marco ti cito la fonte, è Facchetti ne L'Enigma Svelato della Lingua Etrusca che parla dell'aneddoto di Prisciano durante l'Assedio di Alarico.
- Leonardo Gherardini La Toscana fu molto longobardizzata e franchizzata, ma Dante scrive nel 1200, la Toscana si era ormai decisamente affrancata dall'influenza germanica, proprio in virtù di una riscoperta della cultura classica. E poi Dante fu erede anche di tutto quanto era successo nei due secoli precedenti a Firenze, a Bologna e in Sicilia.
- Leonardo Gherardini "Mantovano, cittadino di una città di cui egli stesso rivendica con orgoglio, al di là di tutte le fusioni etniche, l'origine etrusca ( Tusco de sanguine vires, Aen. x 203) , amico dell'etrusco Mecenate, Virgilio ha scelto deliberatamente come oggetto..." http://books.google.it/books?id=Vb-hZIBceyYC&pg=PA103&dq=Virgilio+origine+etrusca&hl=en&sa=X&ei=fQ2ZUP_7EMrLtAbJtIDoAw&ved=0CDMQ6AEwAg#v=onepage&q=Virgilio%20origine%20etrusca&f=false
- Leonardo Gherardini "L'interesse per l'Etruria è alimentato, attorno ad Augusto, da una cerchia letteraria con personaggi di vantata origine etrusca come Mecenate e Virgilio (che darà nel suo poema tanto spazio all'immagine degli Etruschi proiettata nei tempi della leggenda di Enea) o con l'erudito Verrio Flacco autore dell'Etruscarum rerum". (Massimo Pallottino, Etruscologia, p. 257)http://books.google.it/books?id=6jRv3sicBUkC&pg=PA80&dq=Virgilio+origine+etrusca&hl=en&sa=X&ei=fQ2ZUP_7EMrLtAbJtIDoAw&ved=0CD8Q6AEwBg#v=onepage&q=Virgilio%20origine%20etrusca&f=false
- Cecilia Marchese Fabrizio - apro una parentesi.
La Grande Dea Cosmica si ritrova come triplicità in molte delle entità divine più antiche di cui abbiamo testimonianza scritta: ad esempio nella mitologia classica sono rimaste come Muse (originariamente erano 3, poi divennero 9: potenziamento del 3), Graie, Moire, Cariti, e così via...
In Irlanda e nei Paesi Celtici prima occupati da popoli paleomediterranei abbiamo la triplice Brigit, le 3 Morrighan, etc..
Più che semitica vedrei questa triplicità come paleomediterranea - in un continuo che, attraverso la linea di costa, giunge all'India pre-vedica.
Il Blog del Gruppo di Facebook "RASNA * Etruschi *Etrusket * Etruscans * Etrusker * Etrusques * Etruscos"
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martedì 22 gennaio 2013
Salviamo la documentazione sul gruppo Rasna: Dante e gli Etruschi, parte II
Con riferimento a questo articolo.





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