Da Wikipedia [1] abbiamo che la parola "Autoctono" è sinonimo di "Indigeno". La definizione che viene data di indigeno è "quella popolazione la cui origine in quel particolare luogo risale alla preistoria". Tra l'altro vi fu chi sul gruppo si è anche risentito, nonostante propugnasse indefessamente la teoria dell'autoctonia del popolo Etrusco quando vi fu chi usò il sinonimo di "indigeno" considerando quest'ultima definizione offensiva. In realtà, la presunta "offensività" di questa parola, è semplicemente riconducibile al fatto che essa è spesso utilizzata per popolazioni che si trovano ad uno stadio precedente a quello occidentale, ossia uno stadio più primitivo dell'evoluzione tecnologica. Perciò ritenersi offesi dal concetto di "indigeno" è del tutto soggettivo visto che quelle popolazioni non percepiscono affatto il loro stato con disagio, a meno che qualcuno non glielo faccia pesare, ma qui ci avventureremmo in un discorso sociologico complesso ed evitiamo.
Torniamo al concetto più volte ostentato della presunta Autoctonia o Indigenità degli Etruschi. Questo concetto è di per sé piuttosto risibile. A rigor di logica, "qualcuno che sia sempre nello stesso luogo dalla preistoria" o da un tempo indefinito è un paradosso per quanto riguarda la natura stessa dell'essere umano.
Nessuna specie animale è "autoctona" strettamente parlando, nemmeno protozoi ed insetti, essi migrano, attualmente anche attraverso l'ausilio di mezzi dell'uomo, come navi ed aerei (si pensi ad alcune specie di insetti tropicali contaminanti), figuriamoci se è possibile classificare come autoctona una qualsiasi etnia attuale o remota!
Ma la "autoctonia" è applicabile con difficoltà persino alle specie vegetali, perchè sappiamo che esse attraverso venti, acqua, e uccelli, portano i loro semi ovunque.
Quindi alla fine forse le sole ad essere autoctone, sono le formazioni rocciose, moti delle placche tettoniche permettendo. C'è quindi un uso a dir poco improprio del termine autoctono. Ed allo stato attuale non esiste una sola etnia che possa essere con ragione essere definita come tale. Anzi, poichè si dice che la specie umana parte dalla Valle dell'Homo presso una remota area dell'Africa centro orientale, forse qualche tribù è possibile che discenda in linea diretta dai primi Homo Sapiens originatesi in quei luoghi, ma è poco probabile.
Chi sostiene le tesi sulla autoctonia di civiltà compie una palese forzatura. Gli Incas erano autoctoni? Le americhe sono state oggetto di migrazione certa attraverso lo Stretto di Bering durante l'ultima glaciazione, circa 17000 anni fa. Ma la presenza di una civiltà nell'isola di Pasqua o Rapa Nui ci fa pensare che è possibile anche che le americhe siano state raggiunte via mare molto prima di Colombo, non solo dai Vikinghi ma dal lato dell'Oceano Pacifico dagli intrepidi navigatori polinesiani. E prova di ciò ne sarebbe la profonda differenza grammatica e morfologica tra lingue precolombiane.
Vi sono lingue agglutinanti assimilabili alle turaniche asiatiche del ceppo mongolo, ma ci sono anche lingue non agglutinanti, che possono avere origine da un ceppo arrivato da altrove, non attraverso la lingua di ghiaccio che riunì Asia ed America attraverso le Isole Diomede.
Sappiamo ormai con certezza che l'essere umano nasce nomade, e a differenza di certe teorie classiche che volevano la fase nomade come fase meno evoluta e il passaggio alla fase stanziale ed alla costruzione delle prime città come un passo in avanti, recenti studi hanno provato che l'uomo finchè ha potuto è rimasto nomade con immenso beneficio. Infatti gli scheletri rinvenuti dei gruppi nomadi mostrano una struttura ossea più solida, che si nutrivano meglio, e vivevano decisamente più a lungo!
Il passaggio alla stanzialità è divenuto necessario quando questi gruppi tribali sono diventati talmente numerosi che la selvaggina non bastava più per tutti. Così è nato l'uomo stanziale, ha "messo le tende" che poi sono diventate capanne, o palafitte o costruzioni in pietra, ed è nata l'agricoltura.
Ma non appena poteva anche quest'uomo stanziale, o per via di terra o per via di mare, si muoveva, sempre, creando colonie, curioso di vedere altre terre, magari più vivibili. Persino recenti campagne pubblicitarie fanno leva sul fatto che "le specie animali migrano e l'uomo è tra queste".
Quindi nulla di più sbagliato del pensare che vi sia in qualsiasi parte del mondo qualcuno che sia li DA SEMPRE. E' semplicemente fisicamente impossibile.
Men che meno questo può valere per gli Etruschi, i quali hanno più di tutti gli Italici, il segno distintivo e caratteristico della diversità culturale, linguistica, e secondo molti anche genetica. Essi sono il frutto non di una sola sovrapposizione ma verosimilmente di diverse sovrapposizioni, frutto di migrazioni verso il mare che poi diverrà il Tirreno. E visto che spesso è stato citato Pallottino come una sorta di sostenitore dell'autoctonia, cosa alquanto improbabile, vorrei rifare il verso alla sua famosa frase sempre citata e che sempre bisognerebbe tenere a mente:
"porsi il problema dell'origine degli Etruschi è come porsi il problema dell'origine degli Italiani"
Proprio per far notare questo, perchè Pallottino paragona gli Etruschi agli Italiani? e non è solo perchè entrambi sono popoli della penisola, ma probabilmente perchè le loro vicende etnografiche sono SIMILI. Abbiamo detto che l'Italia è oggi popolata da persone che hanno origine in ordine cronologico dal più recente al più antico: maghrebina, cinese, sudamericana, romena, albanese, africana nera, anglosassone, francese, tedesca, austroungarica, spagnola, aragonese, franco angioina, normanna, araba, avarica, ungarica, bulgarica, greco bizantina, ungarica, franca, longobarda, unna, gotica, celtica, greca, tirrenica, illirica, indoeuropea, ligure-sicana. Se tante e tali sovrapposizioni producono la attuale popolazione italiana, perchè dovremmo pensare che lo stesso non sia accaduto agli Etruschi?
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