mercoledì 28 ottobre 2015

Sulla città di Sardi. Di Paolo Melissi



La città di Sardi fu chiamata così dai Lidi, ma precedentemente, per Angelo Di Mario, si chiamava Tarne ed era la capitale dei Tyrseni.
i Tirseni/ Tirreni invece vanno cercati nelle città di Tarhuntassa (*Tarhunsanna/ *Turhsanna > *Turhranna), di Dattassa (*Tarhtassa > *Tarhtanna), e di Tarne < *TA-rh-ru-n-ne < *TA-rhu-su-n-ne (diverrà Sardi, dopo che Tirseno fu scacciato dalla sorte; v. Erodoto), tutte riconducibili al dio hurrico TE-shub; divenuto in eteo TA-rhui, passò rotacizzato ad altre etnie, sotto la forma ampliata di TA-rhu-n-sa, TA-rhu-n-ta, Ta-rhu-n-za, *TA-r(hun)-ch(a)-(n-)na/ *Tarhchna > *Tar(h)chinnja > Tarquinia…; questo insieme va interpretato come ‘(città) di Tarhui’, ‘(citta) di Tarhunta’, ‘(città) di *Tarhtassa/ dei Dardani’, ‘(città) di Tarne’, ‘(città) di Tarchna > Tarquinia’, ‘di Tartesso’; e i rispettivi abitanti *Tarhuianni, *Tarhussenni > *Tirsenni/ *Tirrenni, *Tarhrunni e *Darthanni, con la -s-s > -sa / -n-n > -n anatolica.
il re dei Lidi (quindi già, ormai, vincitori e vinti venivano considerati UN SOLO POPOLO) divise in due parti (ossia, per capirci, vincitori/ Lidi e vinti/ Tirreni) l’intera popolazione e affidò al sorteggio (pilotato) di decidere quale dovesse restare e quale dovesse emigrare dal paese; alla parte cui sarebbe toccato restare assegnò se stesso come re (se no che vincitore sarebbe stato!) e a quella che sarebbe partita suo figlio (adottato dal popolo vinto, diverso per razza e lingua!), che aveva il nome di Tursenóu/Tirseno (proprio come uno dei Tirreni; gente sicuramente diversa, altrimenti avrebbero vinto se stessi!) I Lidi designati
dalla sorte a partire ((o, meglio, solo quelli chiamati Tursenoí/ Tirseni; o, al massimo, quelli designati, ed i ‘mescolati’; comprendendovi, credo, persino un nucleo di SAR-di della vecchia capitale Tarne < *Tarhunne ‘città del dio Tarhui’)), quelli a cui il sorteggio li costringeva ad emigrare scesero fino a Smirne (somiglia a un *Zymmy-s-ne), costruirono una flotta e su di essa caricarono quanto possedevano di valore: salparono poi alla
ricerca di una terra che procurasse loro i mezzi per vivere; oltrepassarono
numerosi paesi finché giunsero fra gli Umbri.

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