sabato 6 agosto 2016

Toponomastica della Tuscia, Gradoli

Da Wikipedia leggiamo sulla pagina che riguarda il paese di Gradoli, che si affaccia sul versante settentrionale del Lago di Bolsena, in antico il Lacus Tarquiniensis, che dovrebbe il suo nome ad una ripida scalinata (scala in latino è "GRADVS" da cui "gradino") che portava al Castello attorno al quale si sviluppa il paese.
Possibile, probabile. Però teniamo presente che Pannucci nel suo libro "Bisenzo", cita la zona come sede di una città di origine incerta, presente al tempo degli etruschi, che lui chiama Tiro. Ed aggiunge che Grotte di Castro deve il suo toponimo alla presenza sul territorio della necropoli della città.
Noi possiamo fare qualchd ipotesi ulteriore sul nome.
Ad esempio potremmo pensare ad un toponimo "fondiario", come per moltissime località italiane e del territorio dell'impero romano.
Mi veniva in mente un GRATVLII o GRATILII da un originario FVNDVS GRATILII o FORVM GRATILII, da un FVNDVS ossia un lotto di terra coltivabile conferito ad un veterano, un legionario, di nome Gratilio. Il nome Gratilio è presente indirettamente nell'Onomastica della Tuscia, infatti Gratiliano è il nome del Santo Patrono di Bassano Romano, un paese non lontano da Sutri.
Poi esiste una ulteriore ipotesi, che riguarda più da vicino gli etruschi. Ovvero che sia una deformazione di una parola etrusca.
La versione "etrusca" del nome più simile sarebbe CRATULI, che non ci dice nulla. Ma se sostituiamo la liquida "r" con "l" ossia lambdacizziamo, CLATULI potrebbe richiamare alla mente dei toponimi di area etrusco retica come CLEVSI (Chiusi) o CLAV'NA (Chiavenna ).
La radice CLAV- che non ci risulta attinente al latino CLAVIS, oppure la radice CLA (N) frequentissima nei toponimi etruschi, che indica filiazione (CLAN = figlio ), potrebbe darci CLAVTULI o CLAVTULE.
È una ipotesi da approfondire.

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