lunedì 8 agosto 2016

L'Olivicoltura presso gli Etruschi


Il ritrovamento  sul suolo italico di reperti lignei e di noccioli di olive, in contesti archeologici dell’età preistorica ,fa ipotizzare che l’ ulivo, almeno a livello di pianta selvatica( il cosiddetto oleaster), facesse parte della flora autoctona italiana, ma per assistere alla presenza di coltivazioni intensive di ulivi domestici bisognerà aspettare l’arrivo dei coloni greci nell’Italia meridionale a partire dall’VIII secolo A.C. Nelle colonie delle Magna Grecia la fertilità del sottosuolo e il clima idoneo fecero si che le colture degli ulivi divenissero le colture più diffuse e redditizie.                                     Per quanto concerne gli Etruschi inizialmente non coltivavano piante di ulivo anche se facevano largo uso di olio importato principalmente dalla Grecia e dal levante asiatico, ed impiegato, oltre che per uso alimentare, anche per l’illuminazione e per la preparazione di unguenti e balsami. A partire dal terzo quarto del VII secolo A.C iniziano a comparire anfore olearie ed askoi di fattura etrusca  che testimoniano che gli Etruschi iniziarono a coltivare ulivi nei loro territori e a produrre olio ed olive(per uso alimentare).                                                                                                                   Molto probabilmente fu dalla vicina Magna Grecia che gli Etruschi acquisirono le tecniche di coltivazione degli ulivi e di estrazione dell’olio. L’olio assieme al vino conservati negli appositi vasi iniziano  a comparire con maggiore frequenza nei corredi funerari, segno che questi prodotti, ritenuti un tempo beni di lusso, sono a partire dal VII/VI secolo  prodotti di  consumo comune anche tra gli strati meno agiati della popolazione Rasna.   L’ olivicoltura diviene così, in pochi secoli, una delle maggiori attività agricole diffuse in Etruria, sia nelle zone costiere che in quelle collinari.                                                                                                                          Conferma di una origine greca dell’introduzione della coltivazione degli ulivi in Etruria è la terminologia olearia greca presa in prestito dalla lingua etrusca, basti pensare ad èlaion (etrusco eleiva=olio ) ed amorgon (etrusco amurca= morchia) come riporta Varrone  nel  De Lingua Latina.

 

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