venerdì 5 agosto 2016

Toponomastica etrusca nel comune di Marta. La Via Laertina.

Veduta di Marta dal Pontile del Borgo dei Pescatori  (foto originale da retemeteo.altervista.org)


Marta è un comune di circa 3000 abitanti sito in prossimità dell'emissario omonimo del Lago di Bolsena alla sua sponda meridionale.
Come tutti i luoghi attorno al lago abbonda di aneddoti, leggende, storie. 
Uno tra tutti vuole legarsi alla sua fondazione. 
In prossimità del borgo dei Pescatori, evidenziata da una piccola targa in ceramica al Civico 106 della Via Amalasunta, c'è la "Casa di Tomao", che la leggenda vuole sia il primo abitante di Marta, che ebbe l'onore di traghettare con la sua imbarcazione, proprio la regina Amalasunta moglie di Teodorico, intorno al 500 d.c. La traghettò su una barca di pes atore, la stessa tipologia presumiamo che i pescatori del Lago utilizzano da 3000 anni, a base piatta di forma triangolare leggermente convessa. Già attestata nelle urne cinerarie di Bisenzio.
Mio suocero che era un Martano doc, raccontava una versione interessante della Fondazione del borgo. Tramandatagli dai genitori e risalente alla notte dei tempi.
Secondo questa versione Marta sarebbe stata fondata nel'anno 1000 d.c. da un fantomatico Re o Signore di Chiusi. E la prima casa sarebbe stata quella di Tomao appunto.
Il fatto è che però intorno all'anno 1000 d.c. non ci risultano Signorie, o Regni di Chiusi, tutt'al più il Ducato di Tuscia, e di Spoleto. E la "casa di Tomao" c'era già nel 500 d.c., magari poteva essere un capanno isolato nei pressi della spiaggia, ma è possibile fosse invece inclusa nel sito abitato.


Quel "Re di Chiusi " di cui parlava mio suocero ci fa tanto pensare a Porsenna (secondo G.M. Facchetti ne "l'Enigma svelato della Lingua Etrusca" sarebbe tale Lars Porsethnas) . Tra l'altro nella Tuscia ci sono diversi luoghi che vedono la mitica fondazione ad opera di questo Re, e pure la parola Re per identificare un capo di Stato di una Nazione etrusca non sappiamo quanto sia appropriata, dal momento che ci risulta un complesso sistema elettivo e di nomine di pubblici funzionari. Un altro luogo il cui nome stesso viene riferito a Porsenna è Proceno.

Ovviamente se Marta la fonda questo Re di Chiusi, la sua nascita sarebbe da retrodatare di circa 1600 anni, al VI sec. A.C.

Ma in base a quanto ci disse un amico iscritto al gruppo tempo fa, che se ben ricordo faceva di cognome Fioretti ed era della vicina Tuscania, Marta è un idronimo, che diventa poi per estensione nome dell'abitato che sorge a breve distanza dall'emissario Fiume Marta, il quale segue un percorso abbastanza rettilineo per sfociare presso Tarquinia Tarchna.
Questo Fiume, come prassi presso gli etruschi e non solo (si pensi al mondo Celtico ), venne personificato e deificato.
Fioretti ci parla di un idronimo LARTHE.
E se le cose stanno così, abbiamo una interessante serie di considerazioni da fare.

Primis.
La via principale di Marta, quella fettuccia rettilinea di un paio di km circa di lunghezza, che dirama dalla Provinciale Verentana, attraversa il fiume, e finisce su Piazza Umberto I davanti al Palazzo Farnese e Palazzo Comunale, si chiama Via LAERTINA.
Sappiamo per certo che LAERTIS ovvero Laerte in italiano, è la versione latina proprio di LARTH, diffuso nome etrusco di persona.
L'idronimo LARTHE da cui per "mitacismo" si avrebbe Marta, è una declinazione forse dialettale del nome, o una versione in toponimo, come ad esempio Alessandria da Alessandro.
Allora è logico dedurre che la Laertina prenderebbe il nome dal fatto che tale Via congiunge l'abitato al fiume.
Non abbiamo informazioni in merito alla storia di questa strada. Nè ne abbiamo sul ponte. Ma varrebbe la pena approfondire.

Secundis. 
Se Marta deriva da LARTHE, si avrebbe una suggestiva regola di produzione topo-onomastica per cui si spiegherebbe una associazione diretta tra il nome del Dio etrusco della guerra LARAN e quello romano MARS (Marte).
Infatti applicando proprio il mitacismo ad una delle forme del nome LARTH (alcune delle quali sono LARIS, LARS) ossia LARS otteniamo L(ARS) => M (ARS) ossia pari pari la versione latina.
Ma il nome del Dio etrusco è LAR-AN. Questo non cambia di molto le cose, forse il suffisso -AN è una forma che teonimizza, come l'analogo TUR-AN.

Tertiis.
La radice LAR che volge in varie declinazioni, LAR-AN, LAR-TH, LAR-S, LAR-IS, ci induce a pensare, visti gli attributi della divinità, che la radice LAR (*) in etrusco, possa significare "Guerra". E quindi la versione verbale ipotetica LAR stia per "Combattere".
Faccio notare a margine che la forma indoeuropea da cui l'inglese War non è lontanissima da LAR (*).
In più, come potete facilmente verificare dalla pagina Wikipedia sulla Lingua Etrusca, in analogia con la parola Pretore, Giudice, ZIL-A-TH, da ZIL giustizia, ossia "colui che fa 'Giustizia' ", LAR-(A?)-TH segue analoga regola di produzione (participio presente attivo, da cui un 'nome agente') darebbe "colui che fa 'Guerra' ", in altre parole il nome proprio LARTH significherebbe Guerriero.

G.C.

6 commenti:

  1. io so che -AN esprime il pronome personale lui,lei quindi ad esempio TUR-AN potrebbe significare 'lei dona'.
    Zilat è una parola Hatti che significa 'trono'.
    In etrusco abbiamo
    * zilac:ruler, queen
    * zilac, zilax, zilat, zilath : "magistrate, official, praetor"
    * zil- governare
    e in effetti l'analisi zil-a-th sembrerebbe corretta
    In quanto a LAR esiste la parola si in etrusco che in nesili col significato di 'political leader' e leggo essere un epiteto di Baal.
    in territorio pelasgo/tirrenico abbiamo una città di nome Larissa(Laris-sa o Lar-issa) e un nome Laris che è proprio di origine pelasgica.
    Questi nomi potrebbero essere legti a Lar nome a mio avviso molto arcaico.

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  2. Sul fatto che LAR significhi 'capo politico' e che quindi LAR AN tradotto sia "lui (è un) capo politico " come etimologia del nome del Dio della Guerra, permettimi di esprimere qualche perplessità.
    Mi sembra più appropriato che LAR voglia dire "combattere" e quindi sia LAR AN = "Lui combatte"

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    1. Tra l'altro non riesco a vedere una necessità di usare un pronome per caratterizzare un nominativo del divino. Mi sembra più attinente che AN sia un maiestante, tipo il "sanctus" da aggiungersi al nome dei santi cristiani

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    2. Io valuterei una eventuale relazione tra la parola LAR, di possibile derivazione anatolica, e magari Ittita, quindi nel novero dell'indoeuropeo, e la radice indoeuropea della parola "guerra"

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    3. Secondo i dizionari etimologici, "guerra" deriverebbe dall'antico Alto Tedesco o dal Franco "werra", per indicare il modo confuso e caotico di combattere tipico delle popolazioni germaniche in contrapposizione al BELLVM latino.

      Faccio notare altresì che WER(ra) e BEL(lum) sono radici molto vicine. W - V - B gruppo labiovelare e poi liquida, con possibile radice comune "bher".

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  3. per quanto riguarda il LAR etrusco e ittita associato a capo politico mi son basato sul dizionario online..
    http://etruscans1.tripod.com/Language/EtruscanL.html
    da cui leggo:

    lar "political leader"
    see Hittite lar "political leader" [js]
    epithet of Baal [C. R. Conder. "The Hittites and Their Language" 1898: 124; cit. js]

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